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A Empoli ? Presente la Sez

by Dyan Dunkley (2025-02-05)


Il Comune ha concesso il patrocinio ufficiale alla società sportiva Palermo Calcio a 5, formazione che sabato prossimo inizierà il campionato 2018/2019 e che oggi, nel corso di una conferenza stampa presso l’Aula Rostagno di Palazzo delle Aquile, ha presentato le nuove maglie. Per le coppe la Juventus sfoggiava l’abito importante, con una striscia nera centrale che si divide nel colletto a V che è uno spettacolo. Il resto lo fa il design del kit di cortesia della Juventus di quell’anno: il blu pervade tutto e lascia spazio solo agli sponsor, rigorosamente in bianco, e allo scudetto con la stella; i dettagli bianchi e neri dell’elastico nelle maniche e del colletto fanno il resto, misti al colletto avveniristico da divisa dell’Enterprise. Negli ultimi anni abbiamo assistito a continue riproposizioni della divisa gialla: già per la stagione 2017-18 il giallo con dettagli blu va a rilevare quella vagamente più casual ma rovinata dai dettagli bianconeri del 13-14. A loro volta loro sono state dei pudici remix in confronto al kit che provò a cambiare tutto. Di quel Como di fine anni Ottanta, che al termine del campionato 1988-’89 finirà mestamente in serie B, ci sono altri giocatori che vale la pena ricordare.

Il blu tenue di questo kit della Juventus ricorda le foto degli anni ’70 e ’80, con quella retromania nostalgica per un mondo in cui anche i colori sembravano più belli. Pogba è praticamente un enorme brand con grandi leve e un talento nel pallone sovrannaturale, e forse anche grazie a lui alcuni accostamenti cromatici per la Juventus sono invece sembrati naturalmente audaci, con un’attitudine che se ancora fosse il 2014 chiamerei swag. Infatti nel 1994 la Kappa propose il suo celeberrimo kit stellato, con la doppia stella sulla spalla: il blu elettrico è bello ed è la prima apparizione dello stemma societario sulla maglia dei bianconeri, ma le stelle gialle sulle spalle sono abbastanza tamarre, bisogna dirlo, per non parlare di tutto l’armamentario attaccato alla maglia: due stelle sul petto oltre a quelle sulle spalle (IN CASO NON FOSSE CHIARO), e quell’aggressività sintetica delle maglie degli anni ’90 che non poteva che peggiorare la situazione. La bellezza di questa maglia sta anche nel dettaglio degli omini spalla a spalla della Kappa colorati di verde scuro, che spezzano il bianconero come se fossero un monile prezioso. Nel 1969, dopo ventuno anni di esistenza, la selezione islandese giocò la sua cinquantesima partita, una nuova gara contro le Bermuda, e vinsero per 2-1. Agli ordini del nuovo allenatore Ríkharður Jónsson gli isolani segnarono con Ellert Schram e un nuovo arrivato nella selezione, Matthías Hallgrímsson, il nuovo cannoniere dell'ÍA, che sperava di seguire le orme del suo allenatore.

A fine ottobre, contro la Reggiana, il gruppo si scontra pesantemente nel dopogara con la polizia. L’approccio più elegante e vincente è quello del debutto del giallo della stagione 1983. Il colore acceso è bilanciato dal blu solito della divisa di cortesia nel bordino della manica (strisciolina a maniche corte, polsino raffinato con le maniche lunghe), negli sponsor e nel finto colletto a V. In particolare, la più bella è quella della finale di Coppa delle Coppe col Porto, vinta dai bianconeri per 2 a 1, senza lo sponsor Ariston, che la rende una maglia semplice e cool, con dei segni misterici come i due uomini schiena a schiena e il cerchio tricolore sovrastato da due stelle, come di una loggia massonica per nulla timida. Lo sponsor Jeep che capeggia sulla bocca dello stomaco non è solo sponsor, è anche una dichiarazione abbinata al colore della T-shirt: passiamo sopra tutto. Io la amo, capiamoci, ed è una maglia cult, ma è cool solo per chi è juventino. A chi sta meglio: Boninsegna o Benetti, a seconda di che tipo siete: più vedo-non vedo Boninsegna, casto ma deciso; o più disco come Benetti. Il campanile fu distrutto durante la seconda guerra mondiale e non è stato ricostruito.

Manca il primo posto solo perché la seconda maglia è lo stesso design virato sul blu mentre il Belgio si presenta con due divise diverse. Uniti entrambi da una grande passione calcistica e da un fortissimo attaccamento alla maglia del Tau, i due ragazzi aspettano ora di essere chiamati per la seconda fase delle selezioni. Lo Spezia disputa campionati discreti ma non da vertice fino alla stagione 1932-1933 in cui riesce a classificarsi al quarto posto alle spalle di Livorno, Brescia e Modena, delle quali solo le prime due vengono promosse. Il primo posto va ad una maglia inter 2023/2024 particolare di un’annata importante. L’elegante total black, che sta bene con tutto, si scontra un po’ con l’inizio di stagione e le polemiche totalmente non cool che riguardano la scritta "30 sul campo" e le squalifiche dell’allenatore in carica Antonio Conte e del suo secondo Alessio; però vanno a braccetto con una certa sicurezza in campionato, con un’annata che ha confermato che quello dell’anno precedente non era solo un suicidio del Milan ma anche un’invenzione di Conte e del gruppo Juventus fatta di gente che, vestita tutta di nero, era fica. Prima che Savage, nel 1903, facesse il colpo di telefono al suo amico di Nottingham per farsi inviare quelle curiose divise a strisce bianche e nere, il Football Club Juventus ha cambiato colori societari: dal bianco con cravattino nero a rosa col cravattino nero a cavallo tra i due secoli, per distinguersi dalle altre società che giocavano a pallone.



ISSN: 0278-5307